30 Ottobre: Mandalay
Giornata piena a Mandalay e dintorni. Iniziamo di buon'ora al mattino con la visita della Mahamuni Paya, ritenuta la Pagoda piu' sacra di Mandalay. E' importante ricordare che proprio oggi inizia la Festa della luna piena di Novembre, che durera' due giorni pieni. In questa occasione naturalmente tutte le famiglie in vacanza visitano le Pagode recando doni per il tempio e per i monaci.
Non ho ancora parlato, e colgo questa occasione per farlo, dell'usanza di ricoprire le statue di Buddha, ma anche gli stupa o altro (come abbiamo visto nel caso della Roccia d'Oro) con sottilissime foglioline d'oro, che i fedeli acquistano a questo scopo e che sono fabbricate in appositi laboratori (domani ne visiteremo uno). Lo spessore delle foglioline e' di pochi micron, e questo le rende un dono acquistabile da chiunque vista la quantita' risibile di metallo da cui sono costituite e di conseguenza il prezzo. Ma l'accumulo delle foglioline in strati di migliaia e migliaia conferisce alle statue
oggetto del dono un aspetto tipico, bitorzoluto per l'accumularsi delle stesse. Questo aspetto e' visibile nel filmato della nostra visita alla Pagoda, e col tempo produce risultati grotteschi, come nel caso delle statue di Buddha venerate sul Lago Inle, che sono ormai irriconoscibili e trasformate in ammassi informi di oro puro!
Gia' al mattino presto la fiera impazza nella Pagoda, e siamo trascinati da una folla incredibile attraverso le bancarelle di fiori, giocattoli, dischi, ma sopratttutto di cibo di strada, con pentoloni in cui sobbollono brodaglie dall'aspetto e dal profumo invitante (almeno per me che sono una fogna) e dolcetti e spiedini di tutti i tipi, le fogge e i colori. Dentro la Pagoda tento di avvicinarmi alla statua del Buddha per le riprese, ma non ci riesco per l'affollamento dei fedeli che appongono le loro foglioline d'oro. Meno male che la statua e' abbastanza alta, coi' non riescono a deformarne il volto, che e' molto bello (vedi il video al min. 5:21 e seguenti) L'atmofera e' stupenda e ci godiamo la festa passeggiando ed osservando tutto quello che ci capita intorno, e che spesso purtroppo non comprendiamo appieno, nonostante la buona volonta' di Aung nel tentare di spiegarci cio' che accade.
Dopo la Pagoda, abbiamo un appuntamento importante: i monaci del vicino Monastero di Amarapura (uno dei distretti cittadini di Mandalay) celebrano il rito del pranzo. E' un evento che attira qui folle di turisti, ed e' in effetti interessante anche se forse non e' la cosa piu' bella che abbiamo visto (eppoi a me i monaci non mi sono tanto simpatici ). Il monastero e' anche una scuola di monaci, e gli allievi sono molto numerosi, e ce n'è di ogni età. Alle 11 di mattina sfilano tutti, con la loro pentola di coccio delle offerte, davanti a enormi pentoloni di riso bollito, che viene loro servito dentro la pentola, e poi vanno nel refettorio comune a mangiare.
Per fare riprese migliori mi introduco (non so quanto in maniera lecita) dentro il cortile dove sara' distribuito il riso ai monaci, e qui attacco bottone con una anziana coppia di Birmani emigrati negli Stati Uniti, che tornavano qui dopo molti anni. Qui, insieme alla famiglia, erano proprio loro ad offrire il pasto ai monaci, ed infatti le fanciulle della famiglia aiutavano a riempire le loro pentole di coccio. I monaci passando prendono solo del riso bollito caldo, ma poi dentro il refettorio trovano sui tavoli comuni ciotole con carne, verdure ed anche zuppa. La fila dei monaci sembra non finire mai, l'eta' media dei monaci e' piuttosto bassa essendo questo un monastero scuola, e sono numerosi i bimbi vestiti da monacelli con la tunica bianca.
Non ci fermiamo qui, e prima di pranzo andiamo a vedere quella che e' considerata un'altra attrazione di Mandalay. Ancora ad Amarapura, vicino al monastero (qui), c'e' il ponte di U Bein, che pare sia il ponte di legno (tek) piu' lungo del mondo. Il ponte, lungo poco piu' di un chilometro, non attraversa il grande fiume che costeggia la citta', bensi' il lago Thaungthaman, che e' poco piu' di un acquitrino. La passeggiata sul ponte e' piacevole, anche se fa un po' troppo caldo e c'e' la folla della festa (molte coppiette e gruppi di giovani). Arrivati alla fine del ponte decidiamo di tornare in barca per goderci la vista del lago e del ponte dal basso. L'ideale sarebbe stato venire qui al tramonto, ma non si puo' avere tutto dalla vita (e poi sai che folla ci sarebbe stata...!!!)
Dopo aver mangiato qualcosa in riva al lago ripartiamo per Inwa (o Ava), una citta' al di la' del fiume Irawaddy che e' stata per lungo tempo capitale del regno birmano. Dopo essere stata distrutta da un terremoto nell'800 non e' stata piu' ricostruita ed ora e' un sito di rovine. Tra le cose rimaste in piedi un bellissimo monastero in legno di Tek, che potete vedere nel breve video della nostra visita. Ci sono anche altri bei monumenti da vedere ad Inwa,
e le foto della giornata lo testimoniano.
Nel pomeriggio il nostro Aung, su richiesta di Maddalena, ci porta in un negozio di artigianato che dovrebbe avere delle marionette, che Madda sta cercando (ricordate lo spettacolo a Bagan?), ma non troviamo niente di interessante. Finiamo la giornata osservando il tramonto dal tempio che sta in cima alla collina di Mandalay.
Il tempio e' affollatissimo di turisti e di locali, e, vista l'occasione di festa, si attende anche l'arrivo di un qualche alto papavero governativo, cosi' l'affollamento e' anche di poliziotti. Scopriamo in questa occasione che in occasione della luna piena di novembre si svolge anche la festa delle diecimila candele. In questo caso il numero pero' e' molto sottostimato, la citta' infatti si incendia di candeline e lumini in maniera impressionante: ogni famiglia orna la casa ed il cortile accendendo questi lumini dopo il tramonto.
Il Diario di Maddalena: 30 ottobre, martedi', 9 ° giorno
Mi accorgo che il mio quadernetto si sta rapidamente...consumando, quindi il mio diario dovrà diventare più stringato se voglio riuscire ad annotare le cose salienti fino alla fine del viaggio!
Giornata intensissima, che inizia con la visita alla Mahamuni Paya, brulicante di gente perche' oggi e' il full-moon day, e ci sono celebrazioni ovunque. Poi andiamo a vedere il monastero di Amarapura, con il famoso "pranzo dei monaci". Piu' turisti che monaci (che peraltro sono centinaia!) comunque ugualmente affascinante. A seguire il ponte di tek di U Bein, lungo 1.2 Km, che percorriamo tutto a piedi. Ma a meta' del tragitto di ritorno prendiamo una barca che ci fa fare un giretto e ci riporta a riva.
Una birra e qualche frittino locale, poi ci ricongiungiamo col nostro autista (che era andato a pranzo) che ci porta alla barca per Inwa (o Ava). Il tragitto in barca e' brevissimo (NdR Non si attrraversa l'Irrawaddy, il fiume principale, ma un suo piccolo affluente) poi prendiamo un calesse che ci porta per stradine di campagna sgangherate, attraverso piantagioni di banane in una atmosfera particolarissima, tra stagni pieni di ninfee e fiori di loto, a visitare un paio di siti archeologici con templi buddisti in rovina ma affascinanti. Nessun rumore di auto, solo quello dei calessi... Visiteremo anche un sito sede di un antico monastero in legno, scuro e cupo, molto particolare. Infine una torre che pende, un po' in rovina (NdR fino a qualche anno fa si poteva salire, ora e' chiusa perche' sta veramente malmessa) e che forse viste le condizioni tra qualche tempo non ci sara' piu'.
Riprendiamo la barca e poi con la nostra auto torniamo a Mandalay: recuperiamo la macchina fotografica (incredibilmente riparata dopo la caduta nel fango!), e andiamo a visitare un bellissimo negozio-laboratorio di marionette - arazzi - statue intagliate nel legno, dove però non troviamo niente di adatto a poter essere inserirto nella nostra casa :-( Finalmente saliamo sulla Mandalay Hill per vedere il tramonto. Sara' deludente causa nubi, ma lo spettacolo e' comunque notevole, sia per la vista ed il panorama che per la quantita' di gente che c'e' nel tempio in cima. Infatti oggi e' festa (la festa delle 10000 candele) e ovunque si accendono file di candeline. Anche nella grande pagoda si prepara la festa, disponendo sul pavimento centinaia di ciotoline con le candele a formare scritte o disegni. Non le vedremo accese, perche' la cosa va troppo per le lunghe, ma ne cogliamo in parte lo spirito.
Ritorno in albergo, con puccetta in piscina e cena in Hotel. Siamo stanchi per uscire, anche perchè domattina alle 8 si parte in barca per Mingun!
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