Primule e androsaci
Nell'immaginario collettivo le primule sono gialle. Cosi' infatti le due piu' comuni rappresentanti del genere Primula sul territorio italiano: La Primula vulgaris (tipica dei boschi) e la Primula veris, detta anche "primavera" proprio perche' uno dei primi fiorellini a punteggiare di giallo i nostri prati dopo l'inverno.
In realta' se andiamo a contare le specie ci sono molte piu' primule con colori sul rosa-violetto che non gialle. Piante caratteristicamente montane, sono fiori molto belli anche perche' spesso spiccano coi loro colori vivaci sulle nude rocce o sugli aridi pascoli montani.
Ancora piu' tipiche degli ambienti di altura, spesso ai margini di ghiacciai o sulle rocce verticali delle vette, le Androsaci sono loro parenti. Mi piacciono moltissimo anche loro, che formano con la A. alpina densi cuscinetti di colori sfumati dal bianco al rosa acceso, colonizzatrici dei ghiaiioni silicei dove pochissime altre piante riescono a crescere. Guardate anche i fiori dell'A. carnea, di un rosa tenero con la fauce gialla brillante.
Parenti piu' o meno strette delle primule, le soldanelle sono ancora una volta fiori da alta montagna. Cosidette per la forma delle foglie basali, piccole e tonde come soldini, hanno una corolla violetta sfrangiata e crescono spesso nelle vallette nivali di altura, ancora sotto le macchie bianche ancora da sciogliere, primi colori a spuntare tra il bianco umido e brillante degli ultimi cristalli che fondono al sole.
Infine, un fiorellino quasi mitico per chi come me ha imparato quasi tutto quello che sa di botanica dalla flora d'Itala del Pignatti. La Cortusa matthioli e' citata dall'esimio studioso come una delle essenze piu' rare della Alpi. Pignatti nel primo tomo dalla sua po(n)derosa opera omette di citarne i luoghi puntuali di crescita in maniera da preservarne le poche stazioni di cui e' a conoscenza. Conto che la mia indicazione di luogo sia abbastanza vaga da non consentire a malintenzionati dall'andare a disturbare, ma conto soprattutto sul fatto che i pochi lettori di questo sito siano cosi' pigri e/o cosi' ecologicamente ben educati da non arrampicarsi per i prati della Val Soana per andarla a disturbare.