Rucola, rape, senape e cavoli

La Famiglia delle crucifere, ora brassicaceae, e' molto vasta ma piuttosto ben caratterizzata. Se incontrate una pianta i cui fiori hanno con quattro petali questo e' gia' un ottimo indizio. Se poi ogni fiore ha sei stami (ma questi spesso sono piu' difficili da contare) allora siete certi di trovarvi di fronte ad una brasicacea.

L'importanza alimentare/economica e' quella che deriva dalle poche specie enunciate nel titolo, tenendo presente che come al solito l'uomo ci ha messo una buona mano ed adesso il numero di varianti sul tema "cavoli" e' notevolissimo. Una volta era usata anche Isatis tinctoria per l'estrazione (indovinate?) di una sostanza per tingere i tessuti, di color indaco.

Dal punto di vista della bellezza dei fiori, come al solito le specie montane la fanno da padrone. Mi piacciono molto le Drabe gialle da noi soprattutto Draba aizoides) ma anche gli alissi di monte (Alyssum montanum) con i loro gialli accesissimi e soprattutto la Petrocallis che anche nel nome (Che deriva da "bellezza delle pietre") riflette la sua piacevolezza estetica. Come al solito gli scienziati razionalisti ci spiegheranno che i fiori di montagna DEVONO essere piu' belli e colorati per sfruttare le scarse possibilita' di impollinazione entomogama che deriva dal loro breve ciclo di vita, ma a noi piace pensare che siano belli e tanto basta.

Ecco un limitato numero di generi e specie di brassicaceae italiane: