Tutti i pensierini.

Pensierino di Febbraio 2024

L'inutile bellezza - Parte seconda

Che cosa è la bellezza? Non lo so io e non lo sanno gli altri, ma è un concetto che esiste in tutti gli idiomi del mondo, sChromodoris annaee pur dio solo sa con quanti diversi significati. Eppure ci sono cose che mettono tutti gli umani d'accordo. E' quasi incredibile, ma è così. Raramente succede di fronte a opere dell'uomo, per quanto anche lì ci siano cose che superano qualsiasi barriera. Eppure c'è gente che è pronta a giurare che un dipinto "che sembra una fotografia" sia bellissimo, ed altri che lo disprezzano come spazzatura, o come prodotto della tecnica artigianale e non dell'afflato estetico (altri direbbe artistico).

Di fronte a tutto quello che altri considerano bello possiamo avere una reazione positiva o negativa a seconda di mille condizionamenti, tra cui la nostra formazione o la nostra disposizione d'animo. Esistono cose che sono "belle" per tutti? Boh, non lo so, ma se esistono sicuramente afferiscono di più al mondo naturale che ai manufatti umani. Conosco gente che mette in dubbio la bellezza del Colosseo, del Cristo velato della Cappella Sansevero di Napoli, della Gioconda e della Tour Eiffel.

Al contrario, la bellezza di un tramonto sul mare (o di un'alba, anche se più diPhyllidiella rosansfficile da osservare per i pigri come me), sempre uguale e sempre diverso/a a seconda della latitudine, del punto di vista, delle condizioni atmosferiche, credo sia una cosa di fronte alla quale qualunque appartenente alla nostra specie non rimane indifferente, spalanca gil occhi e se la gode. E, quasi sempre pensa o dice: "Che bello!". Rimango perciò nel reame del "naturale" per proseguire, lasciando perdere il Tower Bridge, la Nike di Samotracia ed altri manufatti per il momento.

Nel mondo naturale ci sono i tramonti e ci sono le orchidee, e sono a loro volta due mondi diversi. Uno è più distante, e uno è più vicino. Il mondo degli esseri viventi è quello cui apparteniamo e che forse perciò più naturalmente ci appassiona. La bellezza nel mondo del DNA (e qui so di scivolare nella proverbiale aridità della scienza, che essendo razionale non prevede il concetto di bellezza) è quella degli esseri viventi. Non so perchè un'orchidea, una ciprea o una coccinella siano genChromodoris annaeeralmente considerate "belle": qui il concetto di "arte" non si applica, anche se qualcuno secondo me a sproposito parla di "Arte della natura".

Nel caso delle bellezze del mondo vivente mi sorprendo a pensare come la realtà faccia spesso a botte coi luoghi comuni. Mentre i fiori sono generalmente catalogati mentalmente nel novero delle "cose belle" altrettanto non succede ad altri ambiti naturali, cui sono per lo più associate sensazioni di repulsione e ribrezzo. L'esempio degli insetti lo dimostra - ma anche qui la bellezza dei crisomelidi avrebbe qualcosa da dire - ma quello dei molluschi è secondo me il caso più affascinante.

Se il concetto di "mollusco" già è spregiativo, quello di "lumaca" richiama addirittura sensazioni sgradevoli, di viscidità, lentezza, colori smorti, e non è certo sinonimo di bellezza. Eppure al mondo dei molluschi, ed in particolare a quello delle lumache - i gasteropodi - vero e proprio, appartengono alcune delle famiglie più "belle" del mondo vivente. Ho già citato quella dei cipreidi cuPhyllidiella pustulosai appartengono le regine nel regno delle conchiglie, ma putroppo per loro le cipree non vincono la medaglia d'oro degli esseri più incredibilmente variegati e appariscenti nel mondo dei molluschi, rimanendo sul secondo gradino del podio. C'è infatti un gruppo di queste "lumache" che supera di gran lunga (sempre e solo secondo me, naturalmente) qualsiasi altra famiglia di esseri viventi: quello dei nudibranchi.

Non sono una famiglia in senso tassonomico linneano, in realtà sono un'ordine nella classe dei gasteropodi, classe cui appartengono anche le cipree già citate. Il nome, nella sua etimologia, mantiene quel senso di fastidio che il termine "lumache" ispira. I nudibranchi sono in tutto e per tutto lumache, ma vivendo in acqua respirano con le branchie, ed avendo le branchie ben in vista ed esposte sono stati così battezzati tanto tempo fa. Lumachine di mare di dimensioni medio-piccole, da pochi millimetri a una ventina di centimetri, questi esseri hanno chissà per quale strana ragione evolutiva sviluppato una gamma di forme e di colori che secondo me non ha riscontro in nessun altro gruppo di esseri viventi, nemmeno nei fiori (che pure soPhyllidia varicosano un gruppo molto più vasto), per accostamenti e gamma di colori e tonalità. Una bellezza strabiliante, a volte sfacciata, con accostamenti cromatici che qualora osati da artistucoli da quattro soldi verrebbero tacciati di volgarità kitsch. Ma a loro, essendo prodotti dell'evoluzione, si perdona tutto: il kitsch è un concetto che non si applica alla natura.

La questione della bellezza degli esseri viventi mi incuriosisce. Ho già 10 anni fa scritto la prima parte di questo pensierino tornando a casa da una vacanza nelle Filippine in cui avevo illustrato, con foto in quel caso autografe, quella che secondo me è la singola specie vivente che mostra la più grande variabilità cromatica: lo Spirobranchus giganteus. Questo animaletto prende anche lui il nome dalle branchie, che nel suo caso non sono nude ma a spirale, ed è addirittura un verme e quindi nella fantasia popolare ancora più spregevole di una lumaca. Lo Spirobranchus si sbizzarrisce nelle tinte e nei colori ma resta invece molto ligio alla forma esterna, che è sempre la stessa. I nudibranchi invece si scialano anche nella variabilità delle forme, sviluppando escrescenze e protuberanze di ogni genere, forma, colore e ramificazione. C'è da dire, a onor del vero, che lo Spirobranchus è una singola specie, mentre il numero di specie diverse incluse nel gruppo dei nudibranchi è di cirPseudoceros bifurcusca tremila, il che dà ragione di una variabilità molto maggiore, naturalmente.

Volendo approfondire un po' l'argomento delle forme e dei colori di questi nostri compagni di strada come abitanti della terra direi che è la variabilità cromatica, non quella mofrologica, la caratteristica più eclatante. Nel mondo per quanto sconfinato dei fiori, ad esempio, alcune tonalità di colore o di non colore sono assenti. Tra questi il nero o il blu notte sono molto rari. Da sempre gli ibridatori di tutto il mondo si danno da fare per "costruire" un tulipano, un iris o una rosa neri, ma non sono riusciti ad ottenerli. In questo mondo di lumachine invece c'è chi osa accostare il nero ad un colore sgargiante come il gialloverde, come in questo caso. Un'altro colore che non è un colore, abbastanza raro in natura, è la trasparenza. E questi esserini riescono a mescolarlo a toni sgargianti, mostrando parti non solo intime ma interne che ben si sposano con i coChromodoris glenieilori e le forme esterne, come qui è evidente.

La vita mi ha voluto così fortunato, in questo caso come in altri per cui la ringrazio ogni giorno, da godere personalmente della bellezza di alcune di queste creaturine. Sono animaletti non facili da scovare, per le loro dimensioni e per il loro habitat particolare, ma una volta scoperti, essendo molto lenti nei movimenti, si lasciano fotografare con un certo agio. Le miniature cliccabili che vedete in questa pagina sono i nudibranchi più vistosi che ho incontrato e fotografato in giro per il mondo, con l'eccezione di un vermetto, che vi sfido ad individuare smile.

La galleria di immagini invece è una collezione di foto non mie, che continuerò ad aggiornare, e che racimolo in giro per Internet, soprattutto dai siti specializzati e da un gruppo FB specifico per le foto di questi animaletti. Ringrazio pubblicamente ma virtualmente i fotografi che hanno ripreso queste immagini, e spero non si arrabbino per l'uso che ne faccio, che è essenzialmente divulgativo.

Infine, per qualche strana ragione che non so assolutamente spiegarmi questi esserini sono speciali anche nella deposizione delle uova, che sistemano con arte quasi fossero arredatori o esUova di nudibrancoperti confezionatori di fiori artificiali o di nastri artistici per pacchi regalo. Ricordo di aver fotografato queste (c)(r)ose colorate, attaccate agli scoglii di qualche mare esotico senza aver contezza della loro provenienza. Le avevo archiviate come formazioni coralline, i cosidetti coralli molli, perchè si muovevano nell'acqua come nastri di raso. L'amico Marco, grande conoscitore del mondo subacqueo, mi aprì gli occhi dicendomi che erano nastri di uova di nudibranchi, cosa che ho puntualmente verificato essere veritiera.

Insomma queste cappero di lumachine non solo sono il gruppo più incredibilmente fantasmagorico per forme e colori del creato (uso questa parola per afflato poetico e non per convinzione ideologica), ma anche quando vanno a deporre le uova le arrangiano come se fossero fiori... Se non è strabiliante questo, ditemi che cosa lo è... smile

 

Qui trovate la galleria di immagini di nudibranchi