I fiori del Monte Toraggio (e dintorni)

Lilium pomponiumTaluni sostengono che nelle Alpi Liguri si possano contare quasi la meta' del numero di specie di piante che vivono in Italia (circa 2500 su 6000). Non so se questa notizia corrisponda al vero, certo è che è difficile trovare in Italia un luogo con una flora così varia, ma soprattutto con un numero così alto di endemismi più o meno stretti, come il Monte Toraggio ed i suoi immediati dintorni (per i non addetti ai lavori, si dice endemica una specie il cui areale di distribuzione, cioè la zona in cui vive, è molto limitato, a volte solo pochi Kmq).

E non sto parlando di licheni o graminacee rare, ma di alcune delle piante più spettacolari della flora Italiana, tra cui lo splendido gliglio dal fiocco (Lilium Pomponium), il Fiodaliso di Bicknell (Rhaponticum bicknellii), il raperonzolo a foglie cuoriformi (Phyteuma cordatum) o la magnifica Regina delle Alpi bianca (Eryngium spinalba), ben più rara della celebrata e più famosa Regina delle Alpi (Eryngium alpinum) ma sicuramente altrettanto bella. Anche la stupenda Peonia selvatica (Paeonia officinalis), con i suoi grandi fiori rosa acceso, e' presente qui con una sottospecie esclusiva di queste zone Eryngium spinalba(Paeonia officinalis subsp. hutii).

Percorrere il Sentiero degli Alpini tra giugno e luglio vuol dire passare in mezzo alle cascate di fiori bianchi della sassifraga meridionale (Saxifraga callosa), che contribuisce a rendere ancora piu' spettacolare questo percorso incantevole. Insieme a lei, spesso fianco a fianco, cresce la sassifraga spatolata (Saxifraga cochlearis), un piccolo gioiello piu' raro e nascosto ma altrettanto bello, relitto glaciale che si trova solo qui, in un piccolo territorio tra l'imperiese occidentale e il nizzardo, ed in poche stazioni sul Capo Noli, altro piccolo scrigno di meraviglie botaniche. Il margine delle foglie di entrambe le specie è incrostato del calcare che succhiano dalle rocce su cui si abbarbicano tenaci, quasi lo volessero sputare ad evitare una intossicazione fatale.

I prati sommitali del Monte Toraggio sono un luogo incantato. A me è capitato, nell'agosto 2008, di essere lì completamente solo, sudato, un po' stanco dopo la salita dalla gola dell'Incisa. Mi sono fermato ad osservare un piccolo gruppo di cavalli allo stato brado che pascolavano pigri tra i fiori, scacciando le mosche dai fianchi ben pasciuti con le lunghe code bionde. Seduto sull'erba punteggiata di rosa giallo e azzurro, mi sono lasciato vincere dalla tentazione di sdraiarmi a naso all'insù, e sono stato sorvolato da tre enormi avvoltoi gipeti (Gypaetus barbatus), recentemente oggetto di un progetto di ripopolamento nel parco nazionale francese del Mercantour, li' vicino. Non so da dove venissero, non so dove andassero, e non so se quella fosse davvero una metafora della mia e della nostra vita, ma se non è un momento magico questo...

Tornando alla botanica, solo su quei prati ho visto l'Orchidea dei pascoli (Traunsteinera globosa) che sarà pure una pianta non rara, ma non mi e' mai capitato di incontrarla da altre parti [aggiornamento 2022: l'ho poi reincontrata non lontano, sul Monte Ceppo]. Così come l'orchidea militare (Orchis militaris) con il suo elmetto e la forma vagamente antropomorfa. Se capitate da queste parti, occhio attento sui tornanti che portano alla gola dell'Incisa: proprio qui, a fine giugno, questa orchidea ha una stazione ben fornita, sempreche' i vandali della domenica non l'abbiano già sterminata per quella vana smania di possesso che non si accontenta di una fotografia.

Paeonia officinalisInfine, quello che credevo fosse un'invenzione dei botanici, segnalato sul Monte Toraggio ma mai visto nonostante le diverse visite. Chi mi conosce sa che ho un debole per i semprevivi, un genere di piante grasse che comprende un numero limitato di specie in Italia (secondo me otto, ma secondo altri di più). Solo tre dei semprevivi italiani sono ampiamente diffusi, gli altri cinque hanno distribuzione molto più limitata. Tra questi forse il più raro è il semprevivo del calcare (Sempervivum calcareum), presente in Italia solo in Liguria, proprio sul Monte Toraggio. Quando nell'agosto 2008 decisi di ripetere la salita al Toraggio dalla via meno frequentata, quella che sale da Ovest, dal Passo Muratone, non pensavo di vedere su quel sentiero fiori molto diversi da quelli che si incontrano passando dal più normale percorso da est, dal rifugio Allavena.

Quella mattina invece fui stupito di vedere, oltre al semprevivo oggetto dei miei desideri, le due specie di cardo pallottola (Echinops ritro ed Echinops sphaerocephalum) a poche centinaia di metri l'una dall'altra, la Catananche caerulea, anche questa dalla diffusione molto limitata, ed infine un endemismo curioso: la margherita discoidea (Leucanthemum discoideum o meglio, oggi, Leucanthemum virgatum). Se un folle, bruciato dal dubbio eterno degli amanti, capitasse in un campo di margherite (Leucanthemum vulgare), il gioco innocente del m'ama-nonm'ama trasformerebbe tutti i fiori in queste strane margherite senza petali, bottoni dorati senza quelle linguette bianche che danno il nome a questo genere di piante Leucanthemum discoideum(Leucanthemum significa fiore bianco).

Non ci crederete, ma tutti i fiori della galleria fotografica che troverete in fondo allo sproloquio sono stati fotografati lì, in pochi Kmq di territorio incantato. E sono solo una piccola parte. Ho una sola vecchissima foto del narciso trombone (Narcissus pseudonarcissus), che qui nasce ad oltre 1800 m di quota (probabilmente un record nazionale), e non ho incluso foto di fiori più banali (se mai un fiore può essere banale), osservabili in tanti altri luoghi. Anche tra i fiorellini più piccini, ci sono dei gioielli per bellezza o rarità. Guardate per esempio l'Asperula purpurea, così minuscola da essere molto difficile da fotografare, o la Silene campanula, altro piccolo gioiello esclusivo di queste parti. Basta, lasciamo parlare le immagini, io ho già detto troppo... (Sullo sfondo di questa pagina: Alyssum ligusticum o alisso ligure, ça va sans dire smile)

[disclaimer: aggiornare le pagine di foto dei fiori alla nomenclatura tassonomica corrente è impresa ardua che lascio ad altri: se qualcuno noterà nomi obsoleti spero potrà perdonare la mia atavica pigrizia nel tener aggiornato il sito alle ondivaghe opinioni dei Botanici con la B maiuscola]

I miei fiori del Monte Toraggio