8 e 9 Novembre: Yangon

OK, la vacanza e' quasi finita. Il mattino dell'8 novembre prendiamo un aereo e ce ne torniamo a Yangon, domani partiremo per rientrare in Italia. Ma abbiamo ancora tante cose da fare a Yangon. Quando siamo arrivati qui ci siamo persi i mercati, e oggi dobbiamo rimediare. Percio', dopo aver preso possesso della nostra camera in albergo, partiamo e ci infiliamo nel traffico automobilistico e umano della capitale.

Una full immscarpeersion, un bagno nel delirio delle merci e della folla. L'umanita' come un immenso formicaio in un arcobaleno di colori e di rumori. La passeggiata ci porta ad uno dei mercati alimentari di strada piu' caotici e vivaci che io abbia mai visto. Le frattaglie di pollo, i pesci, le verdure e la frutta sono esposti in ogni centimetro quadrato messo a disposizione dai marciapiedi e dalla strada. Una realta' fluida, che al passare di un camion vede i "negozi" smantellati e ricostruiti in un batter d'occhio.

La giornata prosegue con una seconda visita alla Shwedagon Paya, l'enorme complesso di templi costruito intorno allo Stupa piu' venerato di tutta la Birmania. Abbiamo il piacere di osservarla nella luce del tramonto, il momento piu' bello per le fotografie e le riprese.

Il giorno della partenza, il 9 novembre, la mattina ce ne andiamo ancora in giro per mercati, poi visitiamo il parco del lago Kandawgyi e l'ultima delle numerose opere kitsch visitate in questa vacanza, la Karaweik Hall (che si trova qui), una specie di barca artificiale che contiene un teatro. Qui nel parco pranziamo in un piccolo bar, e poi, subito prima di andare all'aeroporto, ci concediamo l'ultima visita della vacanza, ad un tempio che nella prima passata ci era sfuggito, pur essendo nei pressi del tempio del grande Buddha sdraiato. Il Buddha di Nga Htat Gyi e' molto raffinato, il vestito e' barocco come tutto qui, ma l'eleganza degli addobbi e l'espressione del volto ci fanno dimenticare il kitbuddhasch che indubbiamente anche in questo caso e' presente.

Be', la vacanza e' ormai terminata, un taxi ci accompagna all'aeroporto e diciamo addio alla Birmania. Non dimenticheremo facilmente i luoghi visitati, alcuni di bellezza struggente, come la piana dei templi al tramonto, la quiete liquida e instabile del lago Inle, il suono ipnotico della risacca mattutina sulla spiaggia di Ngapali.

Arrivederci al prossimo viaggio, che speriamo sia il prima possibile.

 

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