24 Ottobre: Mt. Kyaiktiyo - Taungoo
Tappa di trasferimento con sosta e pernottamento a Taungoo. Piu' per tradizione che per reale necessita'. Fino ad un paio di anni fa infatti questo tratto richiedeva due giorni di viaggio per le condizioni della rete stradale disastrata che costringevano ad una velocita' media molto bassa. Adesso stanno costruendo autostrade ed il percorso potrebbe essere effettuato in un giorno (dalla Roccia d'Oro a Bagan, nostra prossima "vera" destinazione), ma il nostro autista se la prende comoda, ed in effetti avendo un po' di tempo e' meglio non stressarsi e fermarsi a guardare qualcosa lungo la strada...
Il Diario di Maddalena: 24 ottobre, 3° giorno
Oggi tappa di trasferimento: andiamo a Bagan ma ci fermiamo a dormire a Taungoo. Ci alziamo presto e dopo una buona colazione iniziamo la discesa slalomando tra gruppi di giapponesi che si fanno portare in lettiga e giovani monaci che ci accompagnano lungo tutta la discesa (vedi filmato).
Arrivati allo spazioporto saltiamo su un camion quasi pieno, con la speranza che parta presto. Ci toccano due incredibili fortune: posti laterali che ci consentono un sicuro appiglio al bordo del camion, e inoltre il camion e' di quelli con le panche imbottite. Sempre larghe 10 cm, ma imbottite! Che lusso! Ci caracolliamo giu' per la discesa stretti stretti e ondeggianti, e alle 9:30 ci ricongiungiamo col nostro fedele autista.
Riprendiamo il viaggio alla folle velocita' di 50 Km/h. Gia', perche' il nostro autista e' lento come una tartaruga e prudente in modo quasi eccessivo. E se lo dico io, figuriamoci come lo vede Guga! In realtà dopo tre giorni io sono davvero esasperata mentre Gu ormai si e' assuefatto alla situazione e ne ride (NdG: un po' di filosofia zen da queste parti fa sempre comodo.)(Più che altro è indispensabile per sopravvivere! Nota di Madda)
Fatti pochi chilometri ci fermiamo in una piantagione di alberi della gomma, ne abbiamo gia' attraversato alcune ieri. Oggi ci tocca la sosta-turisti: una donna ci mostra (filmato) come si incide la corteccia e come si usa abilmente una foglia o un pezzo di corteccia per convogliare il liquido bianco che cola fino ad un guscio di noce di cocco che lo raccoglie. Due raccolte al giorno per albero, ci spiegano, senza sprecarne neanche una goccia!
Il liquido bianchissimo viene messo in delle specie di teglie rettangolari e mescolato con qualcosa che lo fa rapprendere, e viene lasciato solidificare al sole. Poi i panetti vengono pressati in rulli tipo macchina Imperia per la pasta fattincasa; il risultato sono dei fogli spessi circa 1 cm e grandi più o meno 40X70 cm, che vengono appesi come panni ad asciugare su fili tesi. Poi vengono messi ad essiccare ulteriormente dentro una capanna in cui bruciano lentamente delle braci. Li' dentro la puzza e' terribile, un misto nauseabondo di letame e di formaggio putrido, ma anche di fumo, di gomma e di chissa' che altro.
Riprendiamo la strada e poco dopo ci fermiamo in un orfanotrofio per lasciare una parte della roba che abbiamo portato (NdR: Una valigia di dimensioni ragguardevoli, piena di doni per i bimbi poveri, che verranno abilmente sostituiti con souvenir al ritorno ). Quaderni, puzzle, vestiti, pupazzi di peluche, tutti sembrano molto graditi. Visitiamo qualche edificio all'interno, come la sala dove i ragazzi mangiano e qualche dormitorio. Tutto abbastanza misero, ma almeno qui i bambini possono mangiare e studiare... Lasciamo anche una donazione in denaro, il monaco che guida la comunita' ci ringrazia, ora siamo amici per la vita! Ci invita a tornare e a mandare li' i nostri amici: saremo sempre i benvenuti!
Riprendiamo la strada per Taungoo e poco dopo siamo di nuovo fermi, stavolta per visitare un villaggio di pescatori sulla riva del fiume (qui trovate le foto). Facciamo un giro tra le misere capanne e distribuiamo ai bambini qualche maglietta e felpa. I bambini sono bellissimi, ci seguono in uno stuolo sempre piu' numeroso. Non chiedono niente, ma ognuno spera che la prossima maglietta sia per lui. E quando ne regalo una, tutti ridono e battono le mani al fortunato che la riceve, contenti comunque. Vorrei avere un regalo per ciascuno, ma e' impossibile! (NdR: ma non ne mancavano poi molti )
Poi ci soffermiamo sulla riva del fiume a guardare le distese di pesci messi a seccare su piattaforme di bambu', e Guga riesce a farsi male sprofondando tra due canne con un piede... Anche le bancarelle dove i pesci essiccati in vendita fanno bella mostra di sè sono un bel colpo d'occhio... naturalmente filmiamo tutto!
Piu' tardi sosta in uno dei tanti ristorantini lungo la strada. Aung pranza col solito riso circondato da ciotoline appetitose contenenti verdure, carne e pesce cucinati in vario modo, Gu e io beviamo un the per non esagerare... Le abbondanti colazioni ci consentono (e ci impongono!) di saltare pranzo, magari più tardi mangeremo una o due banane e qualche biscotto.
Il viaggio prosegue un po' monotono per un paio d'ore, nel pomeriggio. Siamo a Taungoo per le quattro, ci concediamo una breve sosta in camera per rinfrescarci e risistemare i bagagli dopo la salita alla Roccia d'Oro. L'albergo si chiama Royal Katumayadi, e' molto bello, in un posto davvero piacevole: immerso in un giardino di palme sulle rive di un bellissimo lago artificiale. Qui ceneremo splendidamente piu' tardi, ma solo dopo un giretto in centro e dopo aver visitato un grazioso tempio, particolarmente affascinante col sole infuocato del tramonto che fa capolino tra gli alberi.